Come precedentemente espresso, la matrice è una forma di trasferimento. Serve ad uno scopo ben determinato, quello di supporto per poter alloggiare il foglio di cuoio, inchiodarlo e batterlo. Deve possedere una certa durata e la possibilità di poter ripetere il processo per più volte. La matrice è l'origine della maschera in cuoio, e quindi la costruzione della matrice diviene l'atto più forte e con maggiore evidenza della sua resa finale. Esistono vari modi e tecniche di costruzione a seconda del materiale usato, dal legno al gesso. Durante i laboratori di Fucinafole, si è sperimentata una tecnica che s'è subito rivelata molto duttile e incline al taglio artistico del gruppo. Infatti si è impiegato l'uso dell'argilla in sè molto più morbida da usare in sostituzione del legno. Il legno, vista la sua unicità come materiale, prevede un tipo di apprendistato molto lungo; il lavoro di scalpello e martello andando a togliere non prevede errori e lo studio del materiale allontana molto dalla ricerca maschera. Mi sento di poter affermare che per uno scultore diviene limitativo il costruire calchi e non sculture, arrivare quindi solo a metà della lavorazione artistica. L'artista tenderà a ricercare la maschera sul calco, a tendere a considerare il suo prodotto come una scultura, cioè come prodotto finito, cosa questa che non è possibile visto la mancanza di un vuoto sul dietro dell'opera. Non vuol dire che non si possano costruire maschere in legno, visti anche sublimi esempi che ne abbiamo nelle culture più svariate dalle maschera Bambara dell'Africa centrale alle maschere Balinesi o Indiane; ma penso che per poter lavorare il cuoio si necessitino di molti calchi e il sistema argilla rende più veloce e facile il lavoro, dando la possibilità di molti prodotti e la possibilità di correzioni in corso d'opera. Maschera e calco sono due volontà distinte, si assomigliano ma hanno caratteristiche proprie; sono figlio e madre, e da una madre si tramandano dei tratti che il figlio può avere più o meno marcati. (...) |